CI SONO COLORO CHE GUARDANO LE COSE COME SONO, E SI CHIEDONO PERCHE'... IO SOGNO COSE CHE NON CI SONO MAI STATE, E MI DOMANDO PERCHE' NO. (Robert Kennedy)

lunedì 8 agosto 2011

VERONICA

La maggior parte della notte pre-partenza l'ho passata ad imparare a memoria il soffitto della mia stanza. Agitazione, paure e domande su “chissà come andrà e come andrò io” hanno riempito i miei pensieri. Strano, forse, considerando che passo molto del mio tempo insieme ai ragazzi dell'Approdo, e che quindi non dovrebbero essere degli sconosciuti.
Ancora più strano rendermi conto che invece lo erano, prima di passare sei giorni con loro.
La riflessione più forte che si è concretizzata nella mia testa è nuova scoperta e al tempo stesso consapevolezza: ho visto i ragazzi per quello che dovrebbero essere davvero, tutti i giorni. Ragazzi, appunto. Che ridono, si tuffano in piscina, che ti prendono in giro e che si lasciano prendere in giro. Che giocano a pallavolo, che si scontrano con le onde del mare, anche con un po' d'incoscienza, caratteristica della loro età.
Mi sono resa conto di quanto sia paradossale la vita di tutti i giorni, legata a scomodi passaggi burocratici necessari, a preoccupazioni ingiuste e pesanti che possono strappare la serenità adolescenziale. 

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