Luigi Vittorio Berliri, presidendente di Spes contra Spem e di Casa al plurale scrive una lettera al vicesindaco di Roma, Sveva Belviso
Gentile Vicesindaco, un ulteriore disperato appello a nome delle case famiglia per persone con disabilità del comune di Roma, in vista dell’approvazione dell’assestamento di bilancio di mercoledì: Che fine faranno le persone con disabilità che non hanno più una famiglia, e che vivono nelle case famiglia gestite dal Comune di Roma? Dobbiamo preparare un rapidoprogramma di dismissione degli ospiti e chiusura delle case famiglia? Come lei sa, e come sanno tutti i consiglieri comunali, con le rette attuali non si possono sostenere i costi minimi per garantire il servizio. Una sola considerazione: Lei ha da poco presentato alla città la riforma della assistenza domiciliare. Ebbene in quel documento, oltre alla razionalizzazione del servizio, si garantisce una giusta retribuzione agli operatori . Lei sa, sig. vicesindaco, che invece, con le attuali rette comunali, alle case famiglia la retribuzione per gli operatori è un terzo di quanto previsto per l’assistenza domiciliare: non solo non si riconosce la delicatezza del loro lavoro ma non si permette di rispettare il minimo di qualunque contratto di lavoro esistente in Italia. Come si fa a garantire un servizio di qualità a queste condizioni? Le case famiglia sono al collasso. Il giorno 28 giugno 2011 TUTTI i consiglieri comunali hanno approvato una mozione con la quale le chiedevano di adeguare le rette del servizio. Avevamo sperato in una rinascita di attenzione ma al momento ci sentiamo soli e ingannati. Noi siamo certi della sua sensibilità e del suo impegno e confidiamo che mercoledì mattina in giunta lei saprà con forza difendere i sui concittadini più deboli, che non hanno davvero più nessuno: i disabili che vivono in casa famiglia.
Luigi Vittorio Berliri, presidente di casa al plurale
Vuoi leggere la copia della mozione approvata dal Comune il 28 Giugno 2011? Vai su http://www.spescontraspem.it/articolo.cfm?id=74 e scaricala!
54 PORTE DA NON CHIUDERE
RispondiEliminaSono 384 a Roma le persone con disabilità gravi che rischiano di perdere la casa. È l’allarme lanciato ieri dalle associazioni che sostengono le Case famiglia della Capitale, ormai prossime alla chiusura a causa dell’insufficienza di fondi erogati dal Campidoglio. Berliri, presidente di Casa al Plurale: “siamo qui per scongiurare un vero e proprio dramma umano e sociale”
“54 porte da non chiudere”. Era questo l’invito pressante che riecheggiava tra le tante persone – , istituzioni, giornalisti, semplici cittadini – che affollavano giovedì mattina la sala conferenze di largo S. Lucia Filippini, dietro largo Argentina.
L’occasione era delle più importanti: l’assemblea pubblica convocata dalle principali realtà che operano nel Lazio a sostegno delle persone con disabilità medie e gravi – Casa al Plurale, Confcooperative Lazio, Legacoopsociali Lazio e Agci Lazio - perché i 384 ospiti delle Case famiglia romane possano continuare a vivere nelle 54 strutture che finora hanno consentito loro di trascorrere una vita serena e ricca di relazioni.
Le Case famiglia, come è stato ribadito dalle associazioni, sono “vere e proprie abitazioni, che rappresentano la casa, la famiglia, la vita intera di persone altrimenti completamente sole”. Un patrimonio quindi per la città di Roma, che oggi corre però un rischio gravissimo. Da marzo 2007 il Comune non adegua infatti le rette corrisposte alle Case agli effettivi costi di gestione, versando meno del 50% di quello che servirebbe. Le conseguenze? Se non si troverà entro la fine dell’anno una cifra minima, stimata intorno al milione e mezzo di euro, per coprire almeno le spese correnti le Case famiglia saranno costrette alla chiusura.
Un rischio che nessuno in cuor suo può augurarsi di correre. E diversi appelli sono stati infatti rivolti in questo senso alle istituzioni, tanto che lo scorso 28 giugno l’Assemblea Capitolina, a seguito delle ripetute richieste di intervento, ha approvato all’unanimità una mozione per definire un incremento immediato ma graduale delle rette corrisposte alle Case famiglia, tale da garantire nel 2011 una copertura del 67% delle risorse necessarie, per raggiungere il 100% solo nel 2016. Sono trascorsi da allora quasi 5 mesi, ma non si è ancora riusciti a trasformare l’intenzione in azione concreta.
“Siamo qui oggi per scongiurare un vero e proprio dramma umano e sociale” ha affermato Luigi Vittorio Berliri, presidente di Casa al Plurale. “Se non troviamo subito i finanziamenti indispensabili per coprire i costi delle Case, saremo costretti a riconsegnare al Sindaco le chiavi delle 54 strutture che accolgono nella Capitale persone con disabilità medie e gravi. E, con l’inizio del nuovo anno – ha concluso Berliri - a presentare alle istituzioni capitoline un programma dettagliato di dismissione degli ospiti delle Case famiglia”.
La speranza è che una possibilità di intervento possa aprirsi martedì prossimo, quando si riunirà la Commissione Politiche Sociali di Roma Capitale, in vista dell’assestamento di bilancio del giorno successivo. La proposta emersa durante la conferenza stampa è stata infatti quella di garantire intanto alle Case famiglia la somma minima necessaria per la sopravvivenza, intervenendo magari con tagli sulle voci di spesa del bilancio non altrettanto urgenti. E di dar quindi corso fattivamente alla mozione approvata quest’estate, perché il futuro dei nostri concittadini più fragili non sia mai più ostaggio del dubbio angoscioso e dell’incertezza.
Silvia Lanzano (articolo su "La Bussole delle politiche partecipate")
Cari amici, vi voglio raccontare che ieri ho partecipato alla riunione della Commissione Politiche Sociali, convocata d'urgenza per individuare come e dove reperire le risorse necessarie per poter adeguare le rette delle Case Famiglia. È stata convocata subito dopo l’appello che abbiamo lanciato tutti assieme a Largo Argentina, e grazie alle tante pressioni fatte sui media e sul Comune in questi due anni, un lavoro lunghissimo, complicato e che finalmente sta portando frutto. Erano presenti l'On.Tredicine (PDL- Presidente della Comm.ne), gli On.li Ozzimo(PD), Voltaggio(UDC) e Azuni (SEL), il Dottor Solfanelli dell'Assessorato Politiche Sociali, Ciro De Geronimo (Confcooperative) e in rappresentanza di Casa al Plurale io ed Enzo Razzano. Hanno partecipato alla riunione anche la Dott.ssa Capponi e Cesaretti e Malè del Dipartimento. Tutti hanno avuto occasione di rappresentare le loro istanze e le loro idee su come trovare una soluzione e la riunione è risultata improntata alla massima concretezza. Insomma, vi scrivo per anticiparvi che si sta ancora lavorando (ho mandato alla commissione il documento da approvare oggi in aula stanotte alle due) affinché possa essere presentato un apposito emendamento nell'assestamento del bilancio 2011, che verrà votato probabilmente oggi stesso, con cui dovrebbe essere assegnata alle 54 Case Famiglia in convenzione una cifra che oscilla tra 1,5 e €.2/Milioni. Stiamo cercando di ottenere (con l'appoggio delle Centrali Cooperative e la condivisione unanime delle forze politiche) che la suddetta cifra venga imputata ad aumento delle rette e non distribuita una tantum come fatto lo scorso anno. Ove riuscissimo in tale intento la cifra consentirebbe un aumento delle rette di circa il 7,9% (pari all’aumento ISTAT del costo della vita tra marzo 2007 e gennaio 2011) che dovrebbe esserci distribuito in unica soluzione per il 2011, ma che troveremo poi nelle rette già così aumentate a partire dal gennaio 2012. Oltre l’aumento ISTAT una parte dei fondi andrà ad aumentare le rette per i disabili gravissimi. Abbiamo precisato che tale aumento delle rette è il minimo indispensabile per poter poi ragionare su come reperire le ulteriori risorse necessarie ad adeguare ulteriormente le rette e su come programmare quel riordino ed efficientamento delle Case a cui l'Assessorato intende porre mano nel prossimo anno. Le votazioni si terranno nella serata di mercoledì 30 novembre 2011, ovvero stasera; subito dopo l’assessorato predisporrà la determinazione dirigenziale, confidiamo entro l’inizio del 2012 di avere i denari promessi (se la votazione andrà per il verso giusto, e se i dirigenti del dipartimento recepiranno le delibere!) Vi terrò tempestivamente informati sugli sviluppi della situazione e intanto vi saluto. P.S.: Vi segnalo che ieri sul telegiornale nazionale è andato in onda un servizio su casa al plurale, dove trovate le persone che vivono a casasalvatore e a casablu: http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-2cb9215c-b744-4822-b9fa-dd3fbdd31575.html (al minuto 19) Sul sito web www.casaalplurale.org trovate una ampia rassegna stampa delle nostre iniziative, (curato da Antonio Finazzi, che ringrazio per questo servizio).
RispondiEliminaLuigi Vittorio Berliri