CI SONO COLORO CHE GUARDANO LE COSE COME SONO, E SI CHIEDONO PERCHE'... IO SOGNO COSE CHE NON CI SONO MAI STATE, E MI DOMANDO PERCHE' NO. (Robert Kennedy)

mercoledì 11 gennaio 2012

IL SALUTO DI GIULIA

25 novembre 2011, il mio 25 compleanno. Oggi ho compiuto 25 anni! Un quarto di secolo!!!!! Mi alzo come tutte le mattine presto per andare a lavoro: mi aspetta una lunga giornata. Oggi è venerdì devo fare ricerca lavoro con i ragazzi, mi sbrigo: non devo fare tardi...da giorni aspettavo momento, non ho mai aspettato un compleanno con così tanta ansia. Vado, vado a prendere le paste per festeggiare con i miei ragazzi. Arrivo tardissimo e in casa famiglia la notte è stata un trambusto: litigi su litigi, come in tutte le case, come in tutte le famiglie in cui ci sia almeno un adolescente, e lì ce ne sono 8 sotto i 18 anni e 6 dai 18 anni in su. Nonostante il trambusto notturno nessuno si è scordato di me. Appena entro mi corre incontro Adriana, la cuoca, “puffa” la chiamo sempre, prchè è piccoletta, “auguri chicca!!” mi urla e a me già viene da piangere. “Chicca, Chicca!!!!!!” Qua!!!!” sento nella mia testa: Chicca è una delle espressioni usate da Giulia, non un'operatrice, non un'ospite dell'Approdo, ma un'ospite di Casablu, occhi azzurro cielo, labbra rosa sorriso raggiante alternato a lacrimoni.
Dopo aver salutato e scherzato con Adriana vado....S. “Rosa spina” lo chiamo, come la bella addormentata nel bosco (è facile capire il perchè), non è ancora sveglio e deve assolutamente fare ricerca lavoro, ogni momento è prezioso, ci metto sempre una buona mezz'oretta a convincrlo ad alzarsi dal letto. Mentre facciamo ricerca lavoro chiusi in Semi di Autonomia, sento un ragazzo cantarmi una canzone di auguri, mi giro, ecco il piccoletto, il più piccolo della casa famiglia, viso da bimbo, sorriso dolce; si avvicina a me tutto vestito per uscire e mi dice “Auguri! Vado in giro con... a Porta di Roma, per pranzo torniamo, facciamo festa!”
In effetti la festa la facciamo, Adriana va a prendere le paste, io mi vergogno, festeggiamo con tutti, è stato molto bello. Ricorderò per sempre questo giorno, uscita non faceva altro che pensare “non farò mai più 25 anni e sono contenta di averli festeggiati con loro”
Descrivere in poche parole un anno intenso e pieno come quello che ho vissuto io è difficile, impossibile mettere per iscritto la fatica, fisica e mentale l'impegno, la gioia, la tristezza, il senso di sconfitta ma soprattutto il senso di appartenenza!!!!!!Non sono sensazioni che si spiegano o si descrivono, si provano e basta.
In questo cortissimo anno di lavoro non mi sono occupata solo di Approdo e Semi di autonomia, ho costruito e vissuto. Il mio servizio civile è stato un doppio servizio civile: divisa fra Semi di autonomia e comunicazione web, 15 ore e 15 ore. Mi sono occupata di visite mediche, scuola, tempo libero, ricerca casa, ricerca lavoro, social network, blog newsletter, buste,  e tutto quanto concerne il sociale. Oggi so, so cosa c'è dietro una coop. o un associazione onlus, cosa c'è dietro quello che si vede: impegno, fatica, speranze....tante tante speranze e tanto impegno. Ho imparato a fare delle speranze di ragazzi, degli operatori, del CDA, dei soci, le mie speranze così come loro hanno fatto con le mie.
È scontato che non si è trattato affatto di un anno semplice e allegro: ci sono stati momenti in cui ho disperato delle mie capacità della mia utilità a Spes contra spem, momenti in cui mi sono sentita più un peso che un aiuto, momenti in cui avrei mollato tutto, in cui ero arrabbiata, momenti in cui mi veniva da piangere ed ho effettivamente pianto...ma in quale relazione di qualsiasi tipo non ci sono momenti difficili da superare??? In questo anno ho conosciuto me stessa: ho capito cosa so fare a cosa posso aspirare, ho conosciuto Giulia, non Giulia di Casa blu, Giulia IO! Mi sono riconosciuta nella parole di Rossella, di Federica, negli scherzi di Michela e nel sorriso di Claudia, ho visto me negli occhi di Antonella e di Angela, in quelli dei ragazzi, ho sentito i loro sorrisi quando li abbracciavo e li accarezzavo, il sorriso di tutti ma proprio di tutti i ragazzi di Spes contra spem.
Come descrivere in una sola pagina un anno intero: quello che si è detto, visto, vissuto, urlato, provato, mangiato; raccontare la paura e il timore iniziale la gioia, le risate, la rabbia, la pazienza persa ogni volta che un ragazzo non ti ascolta, quando si rompe il computer e non puoi lavorare; difficile raccontare la fatica per entrare in mondi che non conosci, in menti che non puoi capire eppure le devi capire, le devi sentire come le sentono gli altri perché nel momento in cui le metti sul web TU sei la LORO mano, il loro corpo e devi provare esattamente quello che provano loro nel momento in cui scrivono quello che tu devi pubblicare.
In un anno sono stata il corpo di chi non lo poteva usare la voce di chi non poteva alzarla o non riusciva a farsi capire; ho lottato per i bisogni di ognuno come se fossero i miei e ne vado fiera.
In un anno ho imparato tantissimo, soprattutto ho imparato che devo sempre imparare e scoprire e che non sempre studiando si impara. Certo studiare aiuta, ma molto io l’ho imparato facendolo è provandolo.
Non saprei dare una definizione di “UN ANNO DA RIFARE” come lo chiamarono i ragazzi che ci hanno preceduti, troppo ci sarebbe da dire da ricordare…troppo e troppo intenso.
Mi hanno appena chiesto di scrivere una frase da lasciare ai ragazzi dell’Approdo per un CD in cui vedranno le nostre foto: la mia frase è questa: “Saprò alzarmi in volo per vedere dove sei, ti manderò a dire goodbye”; da una canzone dei Nomadi che negli ultimi giorni ascolto spesso pensando a questo anno e credo che questa frase dica molte più cose di quante potrei dire io stessa!

IL SALUTO DI GIUSY ALL'APPRODO

Non è facile mettere nero su bianco l'esperienza di questo servizio civile...l'Approdo è entrato dentro  al mio cuore e i ragazzi sono diventati una parte della mia vita.
Quando poco più di un anno fa ho deciso di partecipare alla selezione del servizio civile non avevo ben chiaro di cosa si trattasse ma un po' per curiosità e un po per sperimentarmi mi ci sono buttata.
Il mio primo giorno ero tesa ed emozionata ma ho sentito da subito che avevo fatto bene e nonostante le difficoltà e le diffidenze iniziali ho cominciato a muovermi in questo viaggio.
Non basterebbe un foglio bianco per scrivere quello che è stato perché penso che solo vivendolo si può capire la profondità di questa esperienza e l'impatto che può avere su chi la vive.... a oggi tirando le somme di ciò che è stato mi sento  felice e fiera e se quando sono entrata avevo la presunzione di dire che avevo “da dare” ora, con un pò di esperienza in più, posso dire che tanto “ho preso” per cui quando uno dei ragazzi mi si è avvicinato e mi ha detto grazie io non ho potuto che rispondergli che grazie glielo dovevo io...... 
I ragazzi mi hanno regalato dei momenti bellissimi e preziosi che faranno parte di me ........
GRAZIE  RAGAZZI

Buon anno nuovo a tutti!
Eh già, inizia un nuovo anno, per alcuni a Spes contra spem inizia nel vero della parola: il servizio civile che è stato insieme a noi per tutto il 2011 finisce il suo progetto e a breve verrà sostituito da altrettanto validi ragazzi e ragazze. Per salutarci e ringraziarli questo mese sarà dedicato a loro: entusiasti ci lasceranno una testimonianza del loro anno passato nelle case famiglia e non solo....