CI SONO COLORO CHE GUARDANO LE COSE COME SONO, E SI CHIEDONO PERCHE'... IO SOGNO COSE CHE NON CI SONO MAI STATE, E MI DOMANDO PERCHE' NO. (Robert Kennedy)

venerdì 13 maggio 2011

FORMAZIONE

Il 6-7-8 Maggio Spes Contra Spem porta i suoi ragazzi del Servizio Civile fuori per tre giorni...i primi tre giorni di formazione della loro permanenza nelle nostre case..ce li vogliono raccontare:


-Quando ho posato il primo piede a Vallo di Nero (PG) per i tre giorni di formazione ero insieme spaventata ed entusiasta:entusiasta per i tre giorni con quelle che dopo 5 mesi sono diventate mie amiche. Lavorare nella comunicazione WEB mi ha dato la possibilità di essere vicina alle ragazze che hanno scelto il stesso progetto, ma non solo: giro per le caso, chiamo tutte, conosco tutte e tutti: tra giorni con loro sembrano una meraviglia per chi ancora non ha perso il disincanto dei tre giorni. Spaventata perché in queste situazioni non sai mai cosa aspettarti. Ci hanno chiesto cosa ci aspettavamo, nemmeno ora saprei rispondere…
Abbiamo parlato, riso, giocato, camminato, ho avuto le vertigine ogni giorno e  in un caso anche piuttosto forte (credo che le mie colleghe non vorranno più andare in montagna con me!!!!).
Fare un resoconto dei tre giorni sarebbe troppo lungo noioso e scontato e lo sarebbe anche dire che sono rinata e sono tornata più emozionata e motivata. Posso però raccontare un evento piccolissimo e insignificante:
sabato sera abbiamo visto  “Si può fare” un film di G. Manfredonia con Claudio Bisio che tratta la malattia mentale. Spes contra Spem non tratta la malattia mentale e di certo io sarei la persona meno indicata a lavorarci ma in ogni attimo di quel film ho rivissuto ogni emozione che ho provato quando sono entrata per la prima volta nelle case; in tutte non solo in SemiAutonomia e in Approdo, che sono quelle legate al mio progetto; ma anche, e soprattutto, CasaBlu. Ho rivisto gli occhi di Giulia e i miei la prima volta che sono entrata per girare il video. Ho sentito il cuore battere pensando a A. e a ogni ragazzo  che ho conosciuto  all’Approdo e alla Semiautonomia, alla nostra prima ricerca lavoro o alla prima gita.
Non nascondo di essere stata male: continuo ad avere lancinanti dubbi sul mio esistere a Spes contra Spem e sul mio lavoro…ma almeno ora sono certa di non essere la sola.
Per raccontare la formazione credo che la frase più adatta sia quella che Luigi Vittorio ha detto l’ultimo giorno “Che occhi belli che avete”
 Giulia (Approdo e Semiautonomia)


-Pensiamo che queste brevi frasi tratte dal celebre libro "Il piccolo principe", che sicuramente molti di noi avranno letto da bambini, racchiudano in modo significativo il senso di questa esperienza di formazione trascorsa insieme e rimandino in maniera più ampia al significato profondo del nostro lavoro con le persone che abitano nelle diverse case:
"bisogna esigere da ciascuno quello che ciascuno può dare"
"è molto più difficile giudicare se stessi che gli altri"
"non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi"
"tutti i grandi sono stati bambini una volta, ma pochi se ne ricordano"
Eleonora e Silvia ( Approdo e Semiautonomia)

3 commenti:

  1. "Che belli i vostri occhi, il vostro volto..."


    "Se date uno sguardo a tutti i grandi maestri della non-violenza, vedrete come elaborano in modo straordinario il tema della convivialità. Ho parlato prima della tavola con i 100 pani e i 100 commensali. La pace non viene quando uno si prende solo il suo pane e va a mangiarselo per conto suo. Quella è giustizia, ma una volta che è avvenuta la giustizia, non ci sarà ancora la pace. La pace è qualche cosa di più: è convivialità, cioè mangiare il pane insieme con gli altri, senza separarsi. Anche qui c'è quella che viene chiamata ,”l'etica del volto”, di cui la filosofia contemporanea si sta occupando tanto. Chi di voi ha sentito parlare di Emanuel Levinas sa come tutto il suo pensiero è centrato sull'etica del volto. L'altro è un volto da scoprire, da contemplare, da togliere dalle nebbie dell'omologazione, dell'appiattimento; un volto da contemplare, da guardare e da accarezzare. C'è tutta una descrizione bellissima della carezza che viene concepita come dono. La carezza non è mai un prendere per portare a sé, è sempre un dare. Questo si trova in filosofi contemporanei che non sono di estrazione cattolica. La pace cos'è? La convivialità delle differenze, quando si mettono a sedere alla stessa tavola persone diverse, che noi siamo chiamati a servire. " [.A Bello]

    RispondiElimina
  2. questo dev'essere un insegnamenti importante per tutti, non solo per il servizio civile...loro già queste parole stanno cercando di metterle in pratica...esperienze come queste dovrebbero farle tutti

    RispondiElimina